Quarto
ciclo
Anno
liturgico B (2011-2012)
Tempo
Ordinario
15a Domenica
(15 luglio
2012)
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Am 7,12-15; Sal 84; Ef 1,3-14; Mc 6,7-13
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Possiamo
guardare oggi alla parola del Signore attraverso la bellissima colletta che
interpreta gli aneliti profondi dei cuori: “Donaci, o Padre, di non avere nulla
di più caro del tuo Figlio, che rivela al mondo il mistero del tuo amore e la
vera dignità dell’uomo; colmaci del tuo Spirito, perché lo annunziamo ai
fratelli con la fede e con le opere”.
È il
desiderio che il Volto del Signore si riveli nel suo splendore al nostro come
al cuore di tutti. E questo splendore è lo splendore dell'amore per noi, fonte
della nostra dignità, allorquando un uomo si sente degno di essere amato perché
è uomo e non perché è intelligente, ricco, bravo, ecc. È dalla percezione di
questa realtà gustata nel cuore che sale l’inno di s. Paolo al Signore: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù
Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in
Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo ...” (Ef 1,3). Si tratta di una benedizione larga,
onnicomprensiva, oltre la quale non c’è più nulla di significativo per il
cuore. È la stessa benedizione che Gesù ci insegna con la preghiera del Padre
nostro, benedizione nella quale poter comprendere tutta la nostra vita, la
storia dei nostri fratelli, la nostra storia comune. La missione che Gesù
affiderà ai suoi apostoli mira a rendere percepibile, a far gustare ai cuori
quella benedizione perché si radichino in essa e non possano più vivere se non
a partire da e dentro di essa.
Nella tenuta
dell’apostolo, secondo la descrizione di Marco, si può ravvisare l’allusione
alla tenuta da viaggio del popolo all’uscita dall’Egitto raccontata in Es 12,11. Gli apostoli guidano il nuovo esodo con
l’annuncio del Regno di Dio che in Gesù si manifesta. Ogni annuncio nella
Chiesa ha così un sapore pasquale: comporta l’esodo dall’Egitto e l’accoglienza
del regno di Dio, dentro l’esperienza della manifestazione della potenza di
salvezza di Dio. Il gesto dello scuotere la polvere dai piedi, quando non
dovessero accogliere l’annuncio, - gesto che era comune al pio israelita quando
saliva in pellegrinaggio a Gerusalemme proveniente da territori pagani e non
voleva contaminare il sacro suolo d’Israele -, assume anche questo significato:
la pace che non avete raccolto voi, non ha lasciato noi; avete la possibilità
di rifiutarla, ma non avete il potere di fermarla perché sarà rivolta ad altri;
e se resta a noi, se è condivisa da altri, è perché prima o poi la possiate
desiderare anche voi; non temete, sarà sempre vostra eredità. La forza dell’annuncio
evangelico sta in questo potere della pace di Dio che raggiunge tutti. La
responsabilità dei discepoli sta appunto nel far vedere la loro vita confermata
da quella pace perché possa apparire davvero desiderabile.
Quella pace
ha un volto misterioso, invisibile, che riluce, ma nel nostro cuore, ed è il
volto del Signore Gesù. Ma ha anche un volto visibile, costatabile, amabile,
che è quello della fraternità condivisa. Che cosa possono insegnare gli
apostoli agli uomini se semplicemente ripetono le parole del Signore? Le
ripeteranno, sì, ma con potenza, con la potenza di coloro che possono mostrare
come siano diventate efficaci per il loro cuore. E l’efficacia appare dalla
fraternità condivisa. Ecco perché sono mandati ad annunciare la Buona Novella
non da soli, ma a due a due. È la stessa rivelazione del Padre Nostro,
allorquando la fraternità vissuta (‘venga il tuo regno’,
venga cioè lo Spirito del Signore a renderci un corpo solo e un’anima sola,
così come preghiamo anche nel canone eucaristico) rivela a tutti il volto di
Dio come Padre, rivela il suo amore per gli uomini. E come ottenere questo
senza la preghiera: "Donaci, o Padre, di non avere nulla di più caro del
tuo Figlio", lui che ha rivelato in tutto il suo splendore l'amore di Dio
per gli uomini e la grandezza della vocazione dell'uomo? Credo sia assai
significativo che la Chiesa vincoli l’intelligenza della verità al fatto di
percepirla capace di interferire con le radici del nostro cuore (‘donaci di non
avere nulla di più caro’), dentro cioè la possibilità di un’esperienza che
renda la verità amabile e rigenerante.
Nel salmo
responsoriale si canta: “Misericordia e
verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno”. L’amore di
misericordia di Dio per l’uomo tocca chi è disposto a non vivere
nell’illusione, a vedere il suo peccato, a riconoscersi debitore di verità
presso Dio, così che la santità di Dio, lo splendore del suo amore per noi, si
risolva in desiderio di pace con tutti, in solidarietà con l’umanità di tutti.
Siamo chiamati proprio a essere profeti, annunciatori di quella pace che
guarisce e ristora, da viverla come il tesoro più prezioso del cuore e la
rivelazione della bellezza del volto di Dio, in Gesù.
§^§^§
I TESTI DELLE LETTURE (dal “Messale
Romano”):
Prima Lettura Am
7, 12-15
Dal libro del profeta Amos
In quei
giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos:
«Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là
mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più,
perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno».
Amos rispose
ad Amasìa e disse:
«Non ero
profeta né figlio di profeta;
ero un
mandriano e coltivavo piante di sicomòro.
Il Signore
mi prese,
mi chiamò
mentre seguivo il gregge.
Il Signore
mi disse:
Va’,
profetizza al mio popolo Israele».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 84
Mostraci, Signore, la tua
misericordia.
Ascolterò
che cosa dice Dio, il Signore:
egli
annuncia la pace
per il suo
popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua
salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la
sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e
verità s’incontreranno,
giustizia e
pace si baceranno.
Verità germoglierà
dalla terra
e giustizia
si affaccerà dal cielo.
Certo, il
Signore donerà il suo bene
e la nostra
terra darà il suo frutto;
giustizia
camminerà davanti a lui:
i suoi passi
tracceranno il cammino.
Seconda Lettura
Ef 1, 3-14
Dalla lettera di san Paolo apostolo
agli Efesìni
[Benedetto
Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha
benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha
scelti prima della creazione del mondo
per essere
santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci
a essere per lui figli adottivi
mediante
Gesù Cristo,
secondo il
disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello
splendore della sua grazia,
di cui ci ha
gratificati nel Figlio amato.
In lui,
mediante il suo sangue,
abbiamo la
redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la
ricchezza della sua grazia.
Egli l’ha
riversata in abbondanza su di noi
con ogni
sapienza e intelligenza,
facendoci
conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la
benevolenza che in lui si era proposto
per il
governo della pienezza dei tempi:
ricondurre
al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei
cieli e quelle sulla terra.]
In lui siamo
stati fatti anche eredi,
predestinati
– secondo il progetto di colui
che tutto
opera secondo la sua volontà –
a essere
lode della sua gloria,
noi, che già
prima abbiamo sperato nel Cristo.
In lui anche
voi,
dopo avere
ascoltato la parola della verità,
il Vangelo
della vostra salvezza,
e avere in
esso creduto,
avete
ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
il quale è
caparra della nostra eredità,
in attesa
della completa redenzione
di coloro
che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.
Vangelo Mc 6, 7-13
Dal vangelo secondo Marco
In quel
tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro
potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio
nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di
calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva
loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di
lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene
e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi,
partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.