Epifania del Signore 2025

Anno liturgico C (2024-2025) – Solennità e feste – Epifania del Signore – (6 gennaio 2025)

I magi sono la figura della manifestazione di Dio alle genti (con l’oro riconoscono la regalità misteriosa di quel ‘bambino nato per noi’, con l’incenso riconoscono la sua divinità, con la mirra la sua umanità pronta a soffrire la passione per la nostra salvezza). Il loro far ritorno a casa per altra strada allude al fatto che chi si apre all’adorazione di Dio riscopre la casa propria in altro modo, con altro sguardo, sotto altri orizzonti. Questo mi ha sempre indotto a due osservazioni: 1) se il Messia è promesso alle genti, di che cosa noi credenti siamo debitori al mondo? Siamo debitori proprio della conoscenza del Signore. E questo debito pende sulla nostra testa: ecco la responsabilità della testimonianza dei credenti nel mondo; 2) se il Messia è promesso alle genti, vuol dire che fin tanto che tutte le genti non l’hanno conosciuto, la nostra stessa conoscenza del Messia è manchevole, resta limitata. Come in un amore: fin tanto che non sono trovato da qualcuno che voglia bene a me, io non potrò scoprire quello che sono in verità, quello che porto e di cui sono capace. Così è con Dio. Fin tanto che tutti non l’hanno conosciuto, Dio non ha ancora avuto modo di manifestarsi in tutta la sua ricchezza. Attendere questa manifestazione, nel cuore di tutti, rende umili e adoranti e risponde al comandamento dell’amore verso tutti, anche verso i nemici, finché la gloria di Dio si manifesti compiutamente.

Maria SS. Madre di Dio

Anno liturgico C (2024-2025) – Solennità e feste – Maria SS. Madre di Dio – (1° gennaio 2025)

Il brano evangelico la descrive come colei che “custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore”. Evidentemente perché anche per lei la realtà non svelava il suo mistero di colpo. I due verbi significano più direttamente: teneva se stessa e queste cose insieme in cuore, facendole rimbalzare l’una sull’altra in modo da ottenerne una visione d’insieme. Sono termini che illustrano il metodo di intelligenza delle Scritture: una parola si illumina con un’altra parola e il senso che ne scaturisce si riverbera nel cuore aprendo la parola al cuore e il cuore alla parola. E non se ne tralascia nessuna: ‘tutte queste cose‘ del testo sono sia le parole udite (dall’angelo, dai profeti, dai pastori) sia gli eventi successi; non si cerca solo quella ‘adatta’ a me, ma ci si ‘adatta’ a loro tutte, insieme. Non si preferisce un tempo (il tempo della gioia, del godimento), ma si tengono insieme tutti i tempi (anche il tempo dell’angoscia, dell’afflizione). Allora, poco a poco, anche al nostro cuore si svelerà quella ‘benedizione’ che Dio ha posto sull’umanità e la vita tornerà a risplendere della presenza del nostro Dio.

Santa Famiglia

Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo di Natale – Santa Famiglia – (29 dicembre 2024)

L’unica annotazione che fa presagire il mistero della sua vita a Nazaret, riassunto dall’espressione evangelica: “E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini”, riguarda sua madre: “Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore”. Il custodire comporta la premura di vedere l’invisibile, di accorgersi dell’azione misteriosa di Dio, di accompagnare il figlio nella scoperta del suo mondo interiore. Vale sempre, continuamente, per lei il suo “Sono la serva del Signore”, come donna, come mamma, come sposa, con tutte le premure e le angosce di ogni mamma. E tutto questo è parte integrante del disegno di Dio perché è necessario alla crescita di Gesù nella sua umanità. Potessimo leggere anche noi la nostra vita nella sua quotidianità come parte integrante del mistero di salvezza di Dio che si compie a nostro favore! Possiamo solo intuirlo, accompagnarci a percepirlo, a entrarvi come collaboratori fedeli, nell’attesa di veder compiersi la promessa di Dio. La lettura delle Scritture, l’impegno di ascesi e preghiera, l’ardore di carità per tutti, tutto esprime la tensione del cuore che custodisce il mistero di Dio nel suo lento manifestarsi.

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Anno liturgico C (2024-2025) – Solennità e feste – Immacolata – (8 dicembre 2024)

La tradizione venera la Vergine come “la madre del Creatore di tutte le cose, colei che ha divinizzato il genere umano e ha divinizzato la terra, che ha fatto di Dio il figlio dell’uomo e ha reso gli uomini figli di Dio”. L’antifona di ingresso della festa mette in bocca alla Vergine la profezia compiuta di Isaia: “Esulto e gioisco nel Signore; l’anima mia si allieta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come una sposa adornata di gioielli” (Is 61,10). Quella stessa lode i fedeli riprendono con la preghiera dell’Ave Maria […] Il suo avere il Signore con lei è motivo di fiducia per noi di trovarlo, di essere accompagnati a lui, di stare in sua compagnia. Il Signore è con te diventa, nella nostra preghiera: “tu, che hai il Signore, supplicalo perché sia anche con noi, ora e sempre!”.