XVI Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XVI Domenica (17 luglio 2022)

Quando Gesù fa l’elogio di Maria, rivela la natura vera del servizio di Marta. In effetti, due sono gli aspetti dell’ospitalità: la sollecitudine nel servizio e l’intimità con l’ospite. Dei due, la parte buona è l’intimità, nel senso che è l’intimità la forza e la finalità della sollecitudine, la quale serve a dare concretezza all’intimità. Tutto converge verso l’intimità. Ma la domanda vera per noi può suonare così: posso godere l’intimità senza esser preso dalla sollecitudine? Nel rapporto tra le due sorelle, che simboleggiano tutta la chiesa considerata unitariamente nelle sue molteplici manifestazioni di doni e carismi, Maria deve ringraziare Marta: può stare con il Signore senza che il Signore sia privato del dovuto onore; e Marta può ringraziare Maria: può onorare il suo Signore senza che il Signore sia lasciato solo.

XV Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XV Domenica (10 luglio 2022)

Se consideriamo invece la discussione/incontro con il dottore della legge, al quale Gesù risponde con la domanda chiave della parabola del buon samaritano, possiamo subito notare questo. Gesù e lo scriba sono d’accordo nella solenne affermazione biblica che amare Dio con tutto il cuore e amare il prossimo fa accedere alla vita eterna. Non pensano però allo stesso modo. Affermano la stessa cosa, ma non pensano allo stesso modo. La differenza dei loro orizzonti interiori è data essenzialmente da questo: il dottore della legge oggettiva il comandamento, Gesù lo radicalizza; il dottore della legge interviene a livello della mente, Gesù a livello del cuore.

XIV Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XIV Domenica (3 luglio 2022)

La letizia evangelica è una letizia esigente. Ma la vera radice di quella letizia è rivelata da Gesù quando firma la gioia dei discepoli con la sua esultanza […] È all’intimità di quella rivelazione che il discepolo attinge per fondare le ragioni di un vivere che si strutturano come radici di umanità nuova. E la sua forza sta tutta nella fiducia delle parole di Gesù: “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno” (Lc 12,32)! Non è conquista nostra, non attiva meccanismi di rivendicazioni o esibizioni, non comporta grandezze umane che dividono; solo una gratitudine immensa, uno stare solidali con i sentimenti di benevolenza di Dio per tutta l’umanità.

XIII Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XIII Domenica (26 giugno 2022)

L’antica colletta ci fa pregare: “O Dio, che ci chiami a celebrare i tuoi santi misteri, sostieni la nostra libertà con la forza e la dolcezza del tuo amore, perché non venga meno la nostra fedeltà a Cristo nel generoso servizio dei fratelli”, dove ‘servizio’ non sta semplicemente per azioni buone ma per atteggiamento del cuore, del cuore di un uomo che ‘ha indurito il suo volto’ per non mancare lo scopo della sua vita. E giustamente la preghiera chiede di sperimentare la forza e la dolcezza del suo amore: la forza senza la dolcezza opprimerebbe, la dolcezza senza la forza snerverebbe. L’esercizio della libertà ha bisogno di forza e dolcezza insieme.

VIII Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – VIII Domenica (27 febbraio 2022)

[…] il paragone con l’albero buono e cattivo, la cui comprensione deriva dalla parabola della casa costruita sulla roccia o sulla sabbia. Come tu ascolti la parola di Gesù, se la lasci scendere nel cuore per abitarla in sicurezza o se ne rimani colpito superficialmente tanto da fregiartene ma senza assimilarne la potenza di trasfigurazione del cuore, così tu userai la tua parola con i tuoi fratelli.
Lo diceva già il libro del Siracide: “Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti. I vasi del ceramista li mette a prova la fornace, così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo. Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela i pensieri del cuore”.

VII Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – VII Domenica (20 febbraio 2022)

Gesù fa discendere dalle beatitudini, che aveva poco prima proclamato, la disposizione del cuore a una umanità fiorita, calda, modellata sulla sua. Potremmo interpretare così: se non si cercano beni, affetti, gloria, a partire dal mondo e per riempire la scena del mondo, allora il cuore resta invaso dall’amore di Dio che lo attrae nella sua stessa dinamica di amore. Vale a dire, come esemplifica Gesù: ama i nemici, fa il bene comunque, benedice sempre, è solidale con tutti con tutto il cuore (questo significa pregare per chi si comporta male).
Il movimento sotterraneo, di cui il cuore diventa capace, è quello di custodire la dignità di ogni uomo davanti a Dio, a onorare in ogni uomo la sua dignità di figlio di Dio. È quanto Gesù dice alla fine: siate figli dell’Altissimo, cioè misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso. A tale profonda dignità rimandano le parole di Gesù. C’è però una difficoltà […]