Giu 21, 2019 | Solennità e feste 2018-2019
Anno liturgico C (2018-2019) – Solennità e feste – Corpus Domini – (23 giugno 2019)
La liturgia collega il mistero dell’eucaristia all’affermazione di Gesù che è ‘pane disceso dal cielo’. Ora, quando Gesù si definisce pane vivo disceso dal cielo, non allude solo alla sua provenienza, ma alla dinamica di rivelazione che ha inaugurato. Il suo discendere rivela l’abbassamento di Dio per convincere l’uomo del suo amore, abbassamento che lo porterà alla morte e alla morte di croce. L’uomo però non ama abbassarsi, per quanto aspiri all’amore.
Giu 14, 2019 | Solennità e feste 2018-2019
Anno liturgico C (2018-2019) – Solennità e feste – Santissima Trinità – (16 giugno 2019)
Se è Gesù che rivela compiutamente il desiderio di comunione con gli uomini da parte di Dio e compie il desiderio di comunione con Dio da parte degli uomini, allora ne deriva che la fonte della nostra dignità procede proprio dal fatto che Dio ha reso l’uomo degno dei suoi misteri.
Giu 7, 2019 | Tempo Pasqua 2018-2019
Anno liturgico C (2018-2019) – Tempo di Pasqua – Pentecoste – (9 giugno 2019)
Quando Paolo proclama che “l’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito” (Rm 5,5) si deve intendere: è lo Spirito che ci dà la conoscenza del Signore Gesù, testimone dell’amore del Padre per i suoi figli e ci attira, insieme a Gesù, in quella stessa testimonianza di fronte al mondo. Si tratta di rivelazione per il cuore, non di semplice conoscenza. È un dono accolto, una scoperta inaspettata, una gioia immeritata.
Lo Spirito, ottenutoci dalla passione gloriosa di Gesù, svelerà al nostro cuore il colloquio eterno tra il Padre e il Figlio a proposito della salvezza dell’uomo, il colloquio tra il Padre e il Figlio che vive la sua umanità nell’amore per gli uomini. Tutto questo ‘colloquio’ lo Spirito ha udito e ce ne renderà partecipi. Così conosceremo la verità, […]
Mag 31, 2019 | Tempo Pasqua 2018-2019
Anno liturgico C (2018-2019) – Tempo di Pasqua – Ascensione del Signore – (2 giugno 2019)
L’affermazione della nostra fede è chiara: in cielo è entrato l’uomo, nella sua corporeità; non solo, ma ci è entrato con i segni indelebili della sua passione, non più visti come richiamo alla cattiveria degli uomini, ma come prova dell’immensità dell’amore di Dio per gli uomini. […] Il racconto dei vangeli e degli Atti degli apostoli colloca l’evento dell’ascensione nella percezione diretta dei discepoli: vedono con i loro occhi Gesù sparire in alto, ma con la sensazione potente che Gesù è ormai presente nei loro cuori, è con loro sempre. Il segnale di questo ‘vedere’ con il cuore e non solo con gli occhi fisici è dato dalla gioia.
Mag 24, 2019 | Tempo Pasqua 2018-2019
Anno liturgico C (2018-2019) – Tempo di Pasqua – VI Domenica di Pasqua – (26 maggio 2019)
Se il regno di Dio è il regno dell’amore del Padre per noi, allora la manifestazione è dovuta all’amore e non all’evidenza. Sarà l’amore che saprà leggere la storia e non la storia a rivelare l’amore. La storia resta con i suoi drammi e le sue ferite, con le sue tragedie, personali e comunitarie, eppure con Gesù qualcosa di radicalmente nuovo è intervenuto. È caratteristico che Gesù parli della sua pace, della pace che dà lui, diversamente dal mondo, dopo aver promesso l’invio dello Spirito Santo. La pace è il segnale dell’amore goduto […]
Mag 17, 2019 | Tempo Pasqua 2018-2019
Anno liturgico C (2018-2019) – Tempo di Pasqua – V Domenica di Pasqua – (19 maggio 2019)
È singolare che Gesù non faccia mai comando ai discepoli di amare lui, mentre il comando di amare Dio e amare il prossimo è diretto. Quando allude all’amore per lui, lo suggerisce attraverso le espressioni: ‘se mi amate, osserverete i miei comandamenti’; ‘rimanete nel mio amore’. Verso di lui invece il comando diretto è: ‘credete in me’. Perché? Qui si può comprendere il nocciolo dell’amore di cui Gesù ci fa comando. L’amore vicendevole non rivela la generosità dei cuori, ma l’esperienza dell’incontro con Gesù; l’amore vicendevole parla di Dio che ha toccato il cuore dell’uomo e non dell’uomo che è diventato buono e perciò è in rapporto diretto all’esperienza della fede, quella fede di cui Gesù ci fa comando nei suoi confronti.