XXIX Domenica T.O.

Anno liturgico C (2015-2016) – Tempo Ordinario – XXIX Domenica – (16 ottobre 2016)

Gesù teme che noi ci stufiamo nel pregare. E da dove ci deriva lo scoraggiamento (questo significa propriamente stancarsi)?
Gesù aveva appena risposto alla domanda dei farisei: “Quando verrà il regno di Dio?” (Lc 17,20) con il ricordare che il regno di Dio non può essere visto come un fatto osservabile, ma solo nella fede in lui. Fede, che però è messa alla prova dalla fatica del vivere e dello stare nella storia, con le sue assurdità e con i suoi dolori. Aveva ricordato i tempi escatologici, vale a dire aveva cercato di orientare gli sguardi dei suoi ascoltatori verso il punto finale della storia, la venuta del Figlio dell’Uomo, venuta che però si manifesta già nel giudizio della croce, dove prevale la manifestazione dell’amore del Padre per noi.

XXVIII Domenica T.O.

Anno liturgico C (2015-2016) – Tempo Ordinario – XXVIII Domenica – (9 ottobre 2016)

In questa narrazione il testo sembra come sorvolare sull’evento del miracolo di guarigione per insistere su altro. […] Gesù è in viaggio verso Gerusalemme e l’annotazione di Luca mette in risalto il fatto che ciò che avviene deve essere compreso nell’ottica di quel viaggio, per lo scopo segreto di rivelazione del mistero di Dio che si compirà. Non solo, ma subito dopo il racconto dei dieci lebbrosi segue la domanda dei farisei sul regno di Dio: “Quando verrà il regno di Dio?”. Ciò che è in gioco nel brano dei dieci lebbrosi è appunto la questione del Regno di Dio che viene. Come non vederlo? Eppure, non sembra così facile vederlo.

XXVII Domenica T.O.

Anno liturgico C (2015-2016) – Tempo Ordinario – XXVII Domenica – (2 ottobre 2016)

Tutta la liturgia di oggi mira a svelare la struttura del cuore dell’uomo che si gioca nella fede. Il brano evangelico proclamato oggi inizia con la domanda degli apostoli: “Accresci in noi la fede!”. Frase che si potrebbe anche tradurre: “Accordaci la fede”. Tuttavia la domanda ha un suo contesto nelle affermazioni precedenti in cui Gesù parla di scandali nella comunità e di offese tra fratelli, invitando a perdonare sempre. È appunto davanti al compito supremo del perdono che gli apostoli chiedono a Gesù di dar loro la fede.

XXVI Domenica T.O.

Anno liturgico C (2015-2016) – Tempo Ordinario – XXVI Domenica – (25 settembre 2016)

La parabola di oggi illustra in negativo quello che la parabola dell’amministratore disonesto illustrava in positivo: “Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand’essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne”. La costatazione di fondo può essere riassunta così: il povero ha bisogno del ricco in vita, il ricco ha bisogno del povero in morte. Guai a non accorgersi di questo bisogno!

XXV Domenica T.O.

Anno liturgico C (2015-2016) – Tempo Ordinario – XXV Domenica – (18 settembre 2016)

Il brano di vangelo odierno, quello dell’amministratore disonesto, lodato dal padrone, sembra a prima vista comportare un messaggio ambiguo. Gesù inviterebbe alla disonestà a fin di bene? Evidentemente, la parabola, raccontata ai discepoli, più volte paragonati nel vangelo ad amministratori, punta ad altro. Ma a che cosa? La parola di Gesù illustra proprio quel ‘saper cosa fare’ in rapporto alla propria vita. In gioco è l’uso dei beni di questo mondo per ottenere vita piena.

XXIV Domenica T.O.

Anno liturgico C (2015-2016) – Tempo Ordinario – XXIV Domenica – (11 settembre 2016)

Il capitolo 15 del vangelo di Luca è un inno alla misericordia di Dio che in Gesù viene manifestata in tutto il suo splendore. Ciò che le parabole sottolineano, ragione convincente per il nostro cuore della fiducia che merita l’amore di Dio, è una cosa sola: la gioia di Dio nel suo essere misericordioso. Il segreto è così celato nella Legge che Gesù si industria in mille modi per svelarlo ai farisei, che della Legge avevano fatto la scoperta del senso della vita e la regola di condotta.