II Domenica di Pasqua

Anno liturgico B (2023-2024) – Tempo di Pasqua – II Domenica di Pasqua – (7 aprile 2024)

Il vangelo di Giovanni insiste a chiamare la domenica di risurrezione Giorno Uno, mentre la liturgia canta con il salmo 117: “Eterna è la sua misericordia”. Tutte espressioni che alludono a una nuova percezione del tempo. Con la risurrezione di Gesù il tempo eterno di Dio prorompe nel tempo della nostra storia. Il Giorno Uno sovrasta e ingloba tutti i giorni dell’uomo; tutti i nostri giorni procedono e fioriscono in quell’unico giorno eterno che non verrà mai meno. Dire: ‘eterna è la sua misericordia’, non vuol significare soltanto che Dio sarà eternamente fedele alla sua misericordia o che la sua misericordia durerà per sempre, ma soprattutto che, essendo la sua misericordia dall’eternità, si trova alle origini del nostro mondo, ne racchiude il senso e il mistero fino alla fine, finché il mondo sussisterà. Si torna a veder splendere la luce del primo giorno della creazione, la luce della santità di Dio come splendore di amore, in cui tutto ha preso esistenza e che garantisce il compimento di tutto.

Pasqua di Risurrezione 2024

Anno liturgico B (2023-2024) – Tempo di Pasqua – Pasqua di Risurrezione – (31 marzo 2024)

Giovanni parla della pietra tolta via dal sepolcro per sottolineare, in questo Giorno della Risurrezione, che viene tolto l’ultimo impedimento alla ‘visione’, come poi il brano dirà a proposito di Giovanni entrato nel sepolcro: “Vide e credette”. Il brano evangelico introduce al mistero della risurrezione con un crescendo rispetto alla ‘potenza’ del vedere espressa in greco da tre verbi. Prima semplicemente si guarda (Maria Maddalena vede la pietra tolta dal sepolcro e Giovanni, arrivato per primo al sepolcro, guarda da fuori nel sepolcro e vede i teli), poi si osserva attentamente, si contempla (Pietro, entrato nel sepolcro, guarda attentamente i teli e il sudario posto in un luogo a parte), infine si conosce, si intuisce intimamente la verità delle cose (Giovanni, entrato nel sepolcro, vede e crede). È l’ascesa suggerita dall’evangelista per fare esperienza del mistero della risurrezione.