V Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – V Domenica (7 febbraio 2021)

La preghiera di Gesù non ha forse a che fare con il desiderio di comunione con gli uomini da parte di Dio prima ancora che essere espressione del desiderio degli uomini di stare in compagnia di Dio? Se gli uomini non percepissero l’eco di quel desiderio di Dio, potrebbero mai pregare davvero? Potrebbero mai essere solidali con i loro fratelli e farsi raggiungere dal Suo amore tanto da essere rinnovati totalmente? Il fatto che Gesù si ritiri da solo a pregare esprime proprio l’immensità del desiderio di Dio per l’uomo e quando i discepoli gli annunciano che lo cercano, non torna ma va altrove perché tutti deve raggiungere.

IV Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – IV Domenica (31 gennaio 2021)

Gesù si qualifica come Mosè: uomo mite e umile. Solo che quella qualifica è direttamente rivelativa della natura stessa di Dio. Per questo viene detto che chi vede Gesù vede il Padre.

Ecco perché il suo insegnamento è nuovo, dato con autorità. Perché pesca in questa comunanza di vita con il Padre che ama i suoi figli. Perché in Gesù si rivela la potenza dell’amore misericordioso di Dio che viene a salvare l’uomo. La sua autorità si esprime con il far conoscere il Signore, proprio nel movimento di rivelazione di quello che il salmo 144,3 proclama: “Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore?” [nelle antiche versioni greca e latina: perché tu ti sia fatto a lui conoscere?]. Ed ecco perché chi si affida a questa ‘autorità’ non può che rimanerne saziato, non resterà sulla sua fame. È la dimensione più segreta dell’agire di Gesù, che fino alla fine resterà come velata, fino a che la sua passione, morte e risurrezione non svelerà compiutamente l’amore straordinario che lo muove nel desiderio di attirare tutti nell’intimità con il Padre.

III Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – III Domenica (24 gennaio 2021)

Come intendere l’annuncio di Gesù che ‘il tempo è compiuto’? […] Non si tratta di cogliere il fatto che le attese sono compiute, ma che le uniche possibilità di vita sono l’accoglimento del tempo di Dio che entra nel nostro presente, dell’eterno che entra nel temporale, del compimento che si fa accessibile. E noi potremmo spiegare: è tale la gioia dell’amore salvatore di Dio, sperimentato in Gesù, che tutto il resto passa in secondo piano. Tutto in questo nostro mondo e in questa nostra storia ha valore, ma tutto va vissuto nell’ottica di quella verità, percepita come la grazia lungamente attesa e finalmente godibile. La nostra cronaca, quello che facciamo e ci succede, prende senso dalla storia di Dio che ci investe alimentando le radici della nostra vita.

II Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – II Domenica (17 gennaio 2021)

I primi discepoli di Gesù sono tutti discepoli del Battista e prima che Gesù li chiami a seguirlo abbandonando le loro cose, hanno avuto modo di conoscerlo personalmente. Il brano di oggi è appunto il resoconto di un’esperienza singolare, la scoperta del Messia da parte di Andrea e di un altro discepolo, che poi la tradizione ha riconosciuto come Giovanni. L’emozione dell’incontro è stata tale che tutto il vangelo non farà che dare storia a quella rivelazione degli inizi perché chiunque ascolti si ritrovi nella stessa dinamica vissuta dai discepoli.