XXII Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXII Domenica (29 agosto 2021)

Mosè dice al popolo: “Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente” (Dt 4,6). Interessante notare la ragione di tale intelligenza: “Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?” (Dt 4,7). Ecco, la vicinanza di Dio, la percezione della sua vicinanza, l’esperienza custodita della sua vicinanza, questa è la radice di intelligenza. Il che significa che il cuore dell’uomo ha bisogno di quella ‘prossimità’ per fiorire nella sua umanità. E, nello stesso tempo, significa che è la parola di Dio a nutrire il cuore dell’uomo, a custodire il suo cuore.

XXI Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXI Domenica (22 agosto 2021)

L’esito dell’incontro con Gesù è drammatico. Non sono soltanto i giudei a sfiduciarlo, ma gli stessi discepoli: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Il brano poi rivela tutta la sua drammaticità con l’accenno a Giuda Iscariota, colui che consegnerà il maestro nelle mani dei suoi avversari, anche se la liturgia di oggi omette quei versetti. È Gesù stesso a sottolinearlo: “Non sono forse io che ho scelto voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!” (Gv 6,70). L’elezione non mette al riparo dalla tentazione. Nulla è scontato, se tutto è grazia. Davanti all’abbandono di tanti, Gesù non abbassa la posta in gioco per essere accettato e passa la palla ai suoi apostoli: “Volete andarvene anche voi?” (Gv 6,67). Non è un’espressione altezzosa, come se fosse pronto a cambiare i suoi piani. Esprime invece tutta l’accoratezza e i sentimenti del cuore di Gesù per i suoi apostoli, come in un amore quando vuole assolutamente il contraccambio ma in libertà. E Pietro, a nome di tutti, risponde da dentro questo sentimento di Gesù che li aveva affascinati: “Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.

XIX Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XIX Domenica (8 agosto 2021)

Tutto il lungo discorso eucaristico di Gesù, narrato nel cap. 6 di Giovanni, può essere letto come l’illustrazione della difficoltà per l’uomo di cogliere e accogliere i segreti di Dio. Davanti alla difficoltà di riconoscere la sua provenienza divina, Gesù esorta: “non mormorate tra voi”. Mormorare vuol dire prendere le distanze, vuol dire sfiduciare, uscire da una storia con qualcuno. Ma appena si esce da una ‘storia con’, tutto si fa incomprensibile e soprattutto si resta nell’impossibilità di soddisfare i desideri del cuore, si resta cioè sulla propria fame.

XVIII Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XVIII Domenica (1 agosto 2021)

Vorrei indugiare sulla domanda su cui si apre tutta la conversazione. Applicata a noi suona: perché andiamo a Gesù? Cosa cerchiamo? Il salmo responsoriale, il Sal 77 (78), ripercorrendo la storia della traversata del deserto con gli eventi prodigiosi dell’acqua dalla roccia, della manna e delle quaglie, focalizza il dubbio serpeggiante nel cuore di Israele così: “Sarà capace Dio di preparare una tavola nel deserto? … Pane e carne?”. E formula l’accusa: l’uomo ha cuore incostante e spirito infedele, non è retto nel cuore. Consapevole di questa situazione, la chiesa fa pregare con colletta di oggi: “O Dio … risveglia in noi il desiderio della tua parola, perché possiamo saziare la fame di verità che hai posto nel nostro cuore”. Sì, è molto facile dimenticare, come dice sempre il salmo responsoriale “Dimenticarono le sue opere, le meraviglie che aveva loro mostrato … non ebbero fede in Dio e non confidarono nella sua salvezza” (Sal 77/78, 11.22). Dimenticarono proprio quello che lo stesso salmo proclama: “Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai nostri figli …”

XVII Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XVII Domenica (25 luglio 2021)

Dio agisce in condivisione profonda con l’umanità degli uomini. Non agisce da prestigiatore o da illusionista, non vuole catturare o soggiogare nessuno: il miracolo è in funzione del suo mistero, capace di parlare al cuore dell’uomo, di suscitare la sua libertà e la sua condivisione, in termini umani. Dio moltiplica quel poco di noi che possiamo presentare, senza sostituirsi a noi, senza comprarci. […] Nello stesso contesto si situa la collaborazione degli uomini all’opera di Dio. Gesù non ha solo bisogno dei cinque pani e due pesci del ragazzo, ma anche della collaborazione dei discepoli che distribuiscono il cibo moltiplicato, che raccolgono gli avanzi, che collaborano alla gioia di Dio e degli uomini. È il mistero della Chiesa.

XVI Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XVI Domenica (18 luglio 2021)

È singolare che Gesù inviti i discepoli a starsene in disparte, a cercare un luogo solitario per riposare e che contemporaneamente si trovino davanti una folla numerosa, per la quale Gesù sente profonda compassione. Quando i discepoli annunceranno il regno di Dio non faranno che far arrivare ai cuori l’eco di quella ‘compassione’, di quella ‘profonda commozione’ di Gesù, buon pastore, mandato a riunire i figli di Dio dispersi. L’annuncio che non provenga dalla condivisione, dalla solidarietà con quella ‘compassione’, sarà piatto e ripetitivo e non toccherà i cuori. D’altra parte, se i discepoli non impareranno a starsene in disparte con il loro Signore, non sentiranno la profondità di quella ‘compassione’ e non potranno annunciare ‘con potenza’ il regno di Dio. La vivacità, la vitalità, nel senso che porta vita, della parola di Dio trova qui le sue radici […] Essere scelti dal Signore non è in funzione di un privilegio, ma di una intimità per farsi eco presso tutti di quella ‘compassione’ che tutti raggiunge, perché non si dà pace finché uno solo resti escluso.