Ott 8, 2021 | Tempo Ordinario 2020-2021
Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXVIII Domenica (10 ottobre 2021)
Se Salomone prega per ottenere la sapienza vuol dire che la sapienza non è una conquista umana. Il salmo responsoriale lo mostra chiaramente. Parla di ‘saziarsi di grazia’, di ‘dolcezza del Signore’, di ‘saldezza’ dell’agire dell’uomo. Accogliere Gesù significa accogliere la sapienza di Dio che è splendore di amore per l’uomo. Tutto ciò che ha a che fare con quello splendore nella vita degli uomini parla della sapienza che ha lambito il cuore dell’uomo e lo rende luminoso. A paragone con questa sapienza, le ricchezze e ogni altro bene di cui godere nella vita non costituiscono nulla di davvero significativo per il cuore. Salomone lo sa e prega ardentemente per partecipare a quella sapienza.
Ott 1, 2021 | Tempo Ordinario 2020-2021
Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXVII Domenica (3 ottobre 2021)
Gesù, contrapponendo comandamento a concessione, arriva al cuore del problema. In gioco non c’è l’interpretazione restrittiva o estesa di una norma e neppure la norma stessa, ma il fondamento su cui la norma prende valore. Il valore di riferimento non è la consuetudine, per quanto avvalorata, sebbene in semplice concessione, dalla stessa Legge, bensì l’agire di Dio che esprime il suo volere quanto all’uomo. E Gesù richiama l’atto della creazione: “Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola”… Quella benedizione di Dio non è mai venuta meno, nonostante i peccati e le fragilità umane. E quella benedizione costituisce l’asse di riferimento perenne del valore del matrimonio.
Set 24, 2021 | Tempo Ordinario 2020-2021
Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXVI Domenica (26 settembre 2021)
I misteri del Regno sono i misteri della conoscenza del Signore Gesù, fuoco e sale della vita. Non per nulla il capitolo 9 di Marco termina con queste parole misteriose: “Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale … Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri”. Potremmo interpretare: se vi lascerete convincere a percepire i misteri del Regno come tesoro del vostro cuore (ecco il fuoco) e rinuncerete sia a ogni forma di ambizione e rivalità che di impoverimento di desideri e di tensione spirituale (ecco il sale) , vivrete custoditi e lieti, potrete godere la pace tra voi come sigillo dell’opera di Dio in voi, come frutto del dono dello Spirito Santo e godimento dell’esperienza della conoscenza del vostro Maestro che per voi è venuto, ha patito, è morto ed è risuscitato.
Set 17, 2021 | Tempo Ordinario 2020-2021
Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXV Domenica (19 settembre 2021)
Voler essere il servo di tutti significa allora voler essere trovato in Cristo. Voler essere il primo significa voler essere ritrovato in colui che è il Primo e che si è fatto servo di tutti. Qui si scopre la grandezza che Dio gradisce. Lo dice l’annuncio della passione: quel Figlio, che sarà esaltato, dovrà patire. Da intendere: non certo che il ‘soffrire’ abbia qualche titolo di merito per ottenere grandezza, ma che è preferibile custodire l’amore per l’altro comunque; non certo che occorra rassegnarsi al male, ma che si accetti il fatto che il bene sia comunque preferibile e quindi si attraversi il male senza perdere il bene.
Set 10, 2021 | Tempo Ordinario 2020-2021
Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXIV Domenica (12 settembre 2021)
Gesù riprende la rivelazione di Dio raccontata in Es 33,20-23, là dove Dio dice a Mosè che potrà vederlo solo di spalle. Il che significa: solo accettando di camminare per dove Dio indica lo si potrà vedere in verità. E ancora: solo disponendoci a praticare la sua parola, si può scoprire la verità della promessa di vita che la sua parola comporta. Solo camminando dietro il Maestro si potrà vederlo in verità fino alla ‘contemplazione’ (termine caratteristico per indicare la visione di realtà supreme, oltre la materialità della vista) della croce, là dove risplende l’amore di Dio per gli uomini, convincendo i cuori che solo da quell’amore scaturisce la vita per l’uomo e che solo in quell’amore la dignità della vita si fa godibile.
Set 3, 2021 | Tempo Ordinario 2020-2021
Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXIII Domenica (5 settembre 2021)
Il rito dell’effeta è l’ultimo rito nell’amministrazione del battesimo. La nuova nascita non può che risolversi nella proclamazione del ‘Padre celeste’ secondo la preghiera insegnataci da Gesù. Si tratta di entrare nella stessa intimità che Gesù ha con il Padre. Al rito dell’effeta segue appunto la proclamazione del Padre nostro. E anticamente, quando i battezzandi erano adulti, la Chiesa si riferiva loro come a bambini piccoli che imparano a parlare. E quale parola si suggerisce loro di dire? “Padre nostro” e non: ’padre mio’, rinunciando così ad ogni dipendenza nei confronti di qualsiasi altro padre terreno e carnale, cioè al diavolo. Proprio in questa rinuncia a una paternità terrena e carnale e nel riconoscimento di avere ormai un unico Padre celeste, si aprono gli orecchi per ascoltare la Parola di vita e si apre la bocca per proclamare la lode di Dio.