III Domenica di Pasqua

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Pasqua – III Domenica di Pasqua – (18 aprile 2021)

La dinamica segreta svelata risulta essere questa: se il cuore non arde non si apre. È la percezione di calore del cuore che dà intelligenza di ciò che viene detto. È costante l’annotazione della tradizione: senza fuoco le Scritture restano chiuse. Ascoltare senza sentir ardere il cuore non farà aprire nessuna porta. Luca usa lo stesso verbo ‘aprire’ per l’azione di Gesù tanto nei confronti delle Scritture, come i due discepoli ricordano commossi, quanto nei confronti della mente dei discepoli, come la fine del brano riporta: “Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture” […] Ciò significa che il segreto desiderio e del cuore e delle Scritture è sempre lui […] Vuol dire che sia il cuore che le Scritture non aspirano ad altro se non all’esperienza dell’amore di Dio.

II Domenica di Pasqua

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Pasqua – II Domenica di Pasqua – (11 aprile 2021)

Se la liturgia latina celebra la domenica della misericordia, quella bizantina la celebra come la domenica di Tommaso. A differenza del proverbio popolare che, di Tommaso, ha ritenuto la sua incredulità e testardaggine, la liturgia ne coglie invece tutta l’audacia e l’ardore. Come proclama un’antifona della liturgia bizantina: “Attingendo ricchezza dall’inviolabile tesoro del tuo divino costato trafitto dalla lancia, Didimo ha riempito il mondo di sapienza e conoscenza”. La valenza simbolica del suo mettere la mano nel costato di Gesù è la medesima del reclinarsi di Giovanni sul petto di Gesù nell’ultima cena […]

Pasqua di Risurrezione del Signore

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Pasqua – Pasqua di Risurrezione del Signore – (4 aprile 2021)

Nell’annuncio al mondo della risurrezione di Gesù, la Chiesa proclama che vivere nel Signore risorto ormai significa vivere in Colui che ci partecipa il suo Amore tanto da farlo diventare in noi radice di vita, scopo supremo dell’essere e dell’agire. Per avvicinare i cuori degli uomini Dio ha messo da parte la sua potenza preferendo la debolezza (cfr. Fil 2,8). Questa debolezza di Dio non svela solo l’immensità dell’amore di Dio per l’uomo, ma anche il bisogno dell’uomo per essere tale, compiuto nella sua umanità. Ed il mistero scaturisce proprio qui: l’uomo, per scoprire la sua umanità, non può non guardare a questa debolezza di Dio. Tutto ciò che è fuori da tale debolezza, risulterà illusione e causerà ulteriore sofferenza, ma sorda, tragica, insensata, che porterà divisione e non comunione, che porterà rabbia e non riposo. La gioia pasquale lo proclama.

Domenica delle Palme e della Passione del Signore

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Quaresima – Domenica delle Palme – (28 marzo 2021)

Nel processo Gesù tace davanti ai suoi accusatori. Risponde solo alla domanda del sommo sacerdote confermando che lui è il Messia e il Figlio di Dio, secondo la profezia di Dan 7,13, passo che i sacerdoti conoscevano bene e da cui deducono le loro ragioni per condannare quel millantatore. Davanti a Pilato non risponde alle accuse ma solo alla domanda: “Tu sei il re dei Giudei?” con quel “Tu lo dici”, che però Pilato non prende come motivo di accusa nei suoi confronti. Gesù si attiene alla figura del Servo sofferente che non apre la bocca (Is 53,7). Non si tratta di credere ad una sua parola, ma a Lui, per come si è presentato fino ad allora e per come morirà sulla croce, testimone dell’amore del Padre per noi, oltre ogni violenza e ingiustizia.

V Domenica T.Q.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Quaresima – V Domenica – (21 marzo 2021)

L’esito drammatico, a cui fa riferimento inconsapevole la domanda dei proseliti, è sottolineato con la manifestazione dei sentimenti di Gesù: “Adesso l’anima mia è turbata”. Se pensiamo che il vangelo di Giovanni non riporta la preghiera di Gesù al Getsemani, qui abbiamo descritto ciò che i lettori del vangelo già sapevano dagli altri racconti: “la mia nima è triste fino alla morte”. Quando Gesù, al culmine della sua angoscia, prega: “Padre, glorifica il tuo nome” manifesta tutta la sua intimità con il Padre, tanto che chiede al Padre di far splendere l’amore suo in lui in tutta la sua potenza, perché il nome del Padre è proprio Gesù, il volto visibile del Padre.

IV Domenica T.Q.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Quaresima – IV Domenica – (14 marzo 2021)

[…] non si può salire al cielo se non discendendo. L’innalzamento sulla croce mostra la reale discesa di Dio fino all’uomo, fino a consegnarsi all’uomo, fino a star sottomesso all’uomo che lo tradisce e lo calpesta. E proprio perché custodisce la sua divinità nell’essere calpestato, rivela tutta la potenza di un’umanità che è irraggiamento dello splendore di Dio, un’umanità che tutta si muove nell’amore perché sia vinto l’odio, perché il mondo torni ancora a risplendere della presenza di Dio. Così anche per noi non esiste altro modo di salire a Dio se non quello di discendere, di stare sottomessi perché risplenda l’amore di Dio. Quando s. Francesco di Assisi parla di perfetta letizia allude proprio a questo mistero.