XIV Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XIV Domenica (4 luglio 2021)

La liturgia ci invita allora a cogliere il nodo essenziale della vita: la salvezza è data dalla potenza di Dio ma ha bisogno di essere accolta con fede, senza riserve mentali. Il problema più o meno può essere posto così: perché la grazia non compie tutto ciò che promette? Pensiamo al perdono che domandiamo a Dio per i nostri peccati. Perché, pur chiedendolo sinceramente e ottenendolo, non agisce in profondità da trasformarci completamente? Forse che Dio vincola il suo perdono? Non sarebbe morto per noi! Pensiamo alla richiesta di una virtù: “Signore, fammi umile”. Perché dopo la richiesta restiamo ancora in preda all’orgoglio e all’egoismo? Forse che Dio è geloso dei suoi doni? Non ci avrebbe dato il suo Figlio! Ecco dunque la meraviglia di Gesù: la nostra incredulità.

XIII Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XIII Domenica (27 giugno 2021)

I primi due capitoli del libro della Sapienza oppongono l’agire di Dio per la vita e la scelta degli empi per la morte. Il ragionamento degli empi è introdotto con le parole: “Dicono fra loro sragionando” e si conclude con l’annotazione: “Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati. Non conoscono i misteriosi segreti di Dio …”. I segreti di Dio però non sono semplicemente quelli che vengono enunciati nel brano della Sapienza: la ricompensa del giusto e l’immortalità dell’uomo. Un particolare è assolutamente illuminante. Il ragionamento degli empi è ripreso nel vangelo di Matteo alla crocifissione di Gesù quando i capi: “… facendosi beffe di lui dicevano: ‘Ha salvato gli altri e non può salvare se stesso! É il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio, lo liberi lui, ora, se gli vuol bene” (Mt 27,42-43). I segreti di Dio riguardano quel Figlio, venuto perché gli uomini abbiano la vita e la vita in abbondanza.

XII Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XII Domenica (20 giugno 2021)

Collegare l’immagine di Gesù, che comanda al vento e al mare, con quella di Dio che parla a Giobbe in mezzo all’uragano, non ha lo scopo di lasciare i lettori del vangelo a bocca aperta. Suonerebbe banale l’esibizione di potenza da parte di Gesù che domina il mare. Se Dio parla di mezzo al turbine a Giobbe (siamo alla fine del libro, quando Dio ormai ha conquistato Giobbe all’incontro con lui e lo elogia davanti ai suoi amici perché ha pensato più rettamente di loro) è per introdurlo al mistero di un incontro, che apre al senso del vivere. La vita è assai più misteriosa di quanto siamo portati ad ammettere. Così Gesù, che si è messo a dormire sulla barca nel lago in burrasca, non è destato dai discepoli per lasciarli a bocca aperta davanti al suo potere sul mare.

XI Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XI Domenica (13 giugno 2021)

[…] aveste una fede genuina, grande come un minutissimo seme di senape! I semi di senape sono così minuti che, se si mettono sul palmo della mano e si capovolge la mano come per rovesciarli per terra, nemmeno cadono giù. Era proverbiale l’immagine della piccolezza del seme di senape. Il paragone è basato sulla potenza che il seme racchiude. E quando questa potenza si dispiega cresce a dismisura e diventa un albero e tutti gli uccelli del cielo (intesi dalla tradizione: i popoli pagani, i pensieri malvagi, tutti i pensieri dell’uomo) vengono a nidificare sui suoi rami, cioè sono attratti e lì trovano riposo. Tale potenza appartiene al seme, non a noi: questo è il motivo profondo della fiducia del cuore rispetto al peso della vita, al peso dei malvagi nella vita. Non importa se abbiamo una fede grande o piccola, basta che sia genuina e questa ha la potenza di fare miracoli, cioè di fare spazio al regno di Dio che viene, in ogni cosa.

Sacratissimo Cuore di Gesù

Anno liturgico B (2020-2021) – Solennità e feste – Sacratissimo Cuore di Gesù – (11 giugno 2021)

Il simbolo più eloquente dell’amore di Dio per l’uomo, almeno nella liturgia latina, è il ‘sacratissimo cuore di Gesù’ che la lancia del soldato apre sul mondo, spalancando sull’universo il segreto di Dio. L’antifona d’ingresso della festa canta: “Di generazione in generazione durano i pensieri del suo cuore, per salvare dalla morte i suoi figli e nutrirli in tempo di fame”, eco del salmo 32 là dove proclama: “Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni”. Il piano del Signore è la sua determinazione all’amore per l’uomo, una determinazione che non si lascia vincere da nessuna diffidenza e cattiveria. Dio resta solidale con l’uomo comunque. Il Cuore di Gesù svela questo piano e lo rende noto a tutti, a chiunque, per sempre.

Corpus Domini

Anno liturgico B (2020-2021) – Solennità e feste – Corpus Domini – (6 giugno 2021)

[…] l’espressione singolare con cui il libro dell’Esodo riporta la volontà del popolo (“Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto”, Es 25,7), è stata interpretata dalla Tradizione come la norma di intelligenza delle Scritture e della crescita spirituale: metto in pratica e comprendo, faccio e ascolto (ascolto, cioè, l’ispirazione interiore del comandamento, impossibile da cogliere senza la disponibilità a praticarlo, per la fiducia in Colui la cui promessa di vita è iscritta nella parola che mi rivolge). Quella alleanza sinaitica, che si compie definitivamente nella nuova alleanza, spiegata dalla seconda lettura tratta dalla lettera agli Ebrei, è sigillata nel sangue di Gesù.