Assunzione della Beata Vergine Maria

Anno liturgico B (2020-2021) – Solennità e feste – Assunsione della Beata Vergine Maria – (15 agosto 2021)

“Tomba e morte non hanno trattenuto la Madre di Dio, sempre desta con la sua intercessione e immutabile speranza con la sua protezione: quale Madre della vita, alla vita l’ha trasferita colui che nel suo grembo semprevergine aveva preso dimora” (dalla liturgia bizantina).

Nella sua lettera ai Corinzi Paolo fa coincidere il regno di Cristo con la riduzione a nulla, con il rendere inefficace, vuoto, ogni potere della morte. La cosa va vista nel suo succedersi temporale in ciascuno di noi oltre che nella storia. Tutta l’ascesi e la lotta interiore non sono altro che l’espressione di questo potere di Cristo che riduce a nulla il potere della morte che ci assilla e ci impasta. E man mano che questo potere di Cristo prevale, la vita sgorga fluente e incontenibile.

Ora, nella Vergine Maria, siccome tutto questo processo è compiuto, può essere consegnata a Dio Padre, fulgida di tutto lo splendore che la salvezza operata da Dio comporta.

XIX Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XIX Domenica (8 agosto 2021)

Tutto il lungo discorso eucaristico di Gesù, narrato nel cap. 6 di Giovanni, può essere letto come l’illustrazione della difficoltà per l’uomo di cogliere e accogliere i segreti di Dio. Davanti alla difficoltà di riconoscere la sua provenienza divina, Gesù esorta: “non mormorate tra voi”. Mormorare vuol dire prendere le distanze, vuol dire sfiduciare, uscire da una storia con qualcuno. Ma appena si esce da una ‘storia con’, tutto si fa incomprensibile e soprattutto si resta nell’impossibilità di soddisfare i desideri del cuore, si resta cioè sulla propria fame.

XVIII Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XVIII Domenica (1 agosto 2021)

Vorrei indugiare sulla domanda su cui si apre tutta la conversazione. Applicata a noi suona: perché andiamo a Gesù? Cosa cerchiamo? Il salmo responsoriale, il Sal 77 (78), ripercorrendo la storia della traversata del deserto con gli eventi prodigiosi dell’acqua dalla roccia, della manna e delle quaglie, focalizza il dubbio serpeggiante nel cuore di Israele così: “Sarà capace Dio di preparare una tavola nel deserto? … Pane e carne?”. E formula l’accusa: l’uomo ha cuore incostante e spirito infedele, non è retto nel cuore. Consapevole di questa situazione, la chiesa fa pregare con colletta di oggi: “O Dio … risveglia in noi il desiderio della tua parola, perché possiamo saziare la fame di verità che hai posto nel nostro cuore”. Sì, è molto facile dimenticare, come dice sempre il salmo responsoriale “Dimenticarono le sue opere, le meraviglie che aveva loro mostrato … non ebbero fede in Dio e non confidarono nella sua salvezza” (Sal 77/78, 11.22). Dimenticarono proprio quello che lo stesso salmo proclama: “Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai nostri figli …”

XVII Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XVII Domenica (25 luglio 2021)

Dio agisce in condivisione profonda con l’umanità degli uomini. Non agisce da prestigiatore o da illusionista, non vuole catturare o soggiogare nessuno: il miracolo è in funzione del suo mistero, capace di parlare al cuore dell’uomo, di suscitare la sua libertà e la sua condivisione, in termini umani. Dio moltiplica quel poco di noi che possiamo presentare, senza sostituirsi a noi, senza comprarci. […] Nello stesso contesto si situa la collaborazione degli uomini all’opera di Dio. Gesù non ha solo bisogno dei cinque pani e due pesci del ragazzo, ma anche della collaborazione dei discepoli che distribuiscono il cibo moltiplicato, che raccolgono gli avanzi, che collaborano alla gioia di Dio e degli uomini. È il mistero della Chiesa.

XVI Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XVI Domenica (18 luglio 2021)

È singolare che Gesù inviti i discepoli a starsene in disparte, a cercare un luogo solitario per riposare e che contemporaneamente si trovino davanti una folla numerosa, per la quale Gesù sente profonda compassione. Quando i discepoli annunceranno il regno di Dio non faranno che far arrivare ai cuori l’eco di quella ‘compassione’, di quella ‘profonda commozione’ di Gesù, buon pastore, mandato a riunire i figli di Dio dispersi. L’annuncio che non provenga dalla condivisione, dalla solidarietà con quella ‘compassione’, sarà piatto e ripetitivo e non toccherà i cuori. D’altra parte, se i discepoli non impareranno a starsene in disparte con il loro Signore, non sentiranno la profondità di quella ‘compassione’ e non potranno annunciare ‘con potenza’ il regno di Dio. La vivacità, la vitalità, nel senso che porta vita, della parola di Dio trova qui le sue radici […] Essere scelti dal Signore non è in funzione di un privilegio, ma di una intimità per farsi eco presso tutti di quella ‘compassione’ che tutti raggiunge, perché non si dà pace finché uno solo resti escluso.

XV Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XV Domenica (11 luglio 2021)

Il gesto dello scuotere la polvere dai piedi, quando non dovessero accogliere l’annuncio, – gesto comune al pio israelita quando saliva in pellegrinaggio a Gerusalemme proveniente da territori pagani non volendo contaminare il sacro suolo d’Israele -, assume anche questo significato: la pace che non avete raccolto voi, non ha lasciato noi; avete la possibilità di rifiutarla, ma non avete il potere di fermarla perché sarà rivolta ad altri; e se resta a noi, se è condivisa da altri, è perché prima o poi la possiate desiderare anche voi; non temete, sarà sempre vostra eredità. La forza dell’annuncio evangelico sta in questo potere della pace di Dio che raggiunge tutti. La responsabilità dei discepoli sta appunto nel far vedere la loro vita confermata da quella pace perché possa apparire davvero desiderabile.