XII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XII Domenica (25 giugno 2023)

La persecuzione è descritta nei tre ambiti delle relazioni: quelle familiari per gli affetti, quelle comunitarie per l’appartenenza, quelle civili per il rispetto. Gesù distingue tra quello che possono fare gli uomini e quello che può fare Dio. Gli uomini ti possono sottrarre l’affetto, ti possono ostracizzare, ti possono mettere in prigione e perfino ucciderti. Ma non hanno potere sull’anima. È la sottolineatura del brano di Geremia. La sua vita scaturiva dal legame con il suo Signore che gli aveva rapito il cuore. Così la sua supplica: “possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa” significa: che il povero, per paura del malvagio, non venga meno alla sua dignità, non desista dal fare il bene e non ceda al male. Alla vendetta degli uomini contro il giusto corrisponde la vendetta di Dio contro i malvagi. Da intendere: in modo che il giusto resti nell’intimità con il suo Dio e non ceda alla vendetta. La vendetta non appartiene al giusto.

XI Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XI Domenica (18 giugno 2023)

Gesù “vedendo le folle, ne sentì compassione” (Mt 9,36). Così inizia il brano della costituzione dei dodici e del loro invio. Certo Matteo non si preoccupa della paradossalità delle prerogative degli apostoli: guarire gli infermi, risuscitare i morti, purificare (sanare) i lebbrosi, scacciare i demoni. Come si trattasse di qualcosa di normale! A Matteo non interessa sottolineare la straordinarietà di tali prerogative, ma quella di far rimarcare da dove quelle prerogative provengono: dalla compassione di Gesù. Il ministero degli apostoli sarà quello di far giungere a tutti, in ogni dove, in ogni circostanza di vita, il profumo e il potere sanante della compassione di Gesù. In questo far arrivare, far sentire, dare espressione alla compassione di Gesù si può avvertire che il regno di Dio è vicino.

Sacratissimo Cuore di Gesù

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Sacratissimo Cuore di Gesù – (16 giugno 2023)

L’immagine del cuore di Gesù, spalancato sul mondo, che la ferita del colpo di lancia del soldato al calvario lascia intravedere, è espressa con le parole del salmo 33 riprese dall’antifona di introduzione: “Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni”. Ecco, i nostri pensieri sono mutevoli, i nostri progetti pure, ancor più i nostri desideri, ma ciò che Dio ha desiderato per l’uomo non viene mai meno. Percepire questo, significa cogliere e accogliere il segreto di amore che regge il mondo. Il fatto stesso che tale segreto possa essere svelato in tutto il suo splendore solo nel momento più drammatico della vita di Gesù la dice lunga sul fatto che quell’amore non sia scontato coglierlo e viverlo, per quanto desiderabile.

Corpus Domini

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Corpus Domini – (11 giugno 2023)

Quando s. Agostino si domanda quale sia la virtù specifica dell’Eucarestia, non può che rispondere: “La virtù propria di questo nutrimento è quella di produrre l’unità, affinché, ridotti ad essere il corpo di Cristo, divenuti sue membra, siamo ciò che riceviamo”. In effetti, quando ci accostiamo alla comunione eucaristica, l’amen che il fedele risponde non significa: sì, credo che quel pezzo di pane sia il corpo di Cristo, ma, più in verità: sì, so che faccio parte di quel corpo e accetto di vivere come un corpo solo!
La sottolineatura è che, mangiando il Corpo di Cristo, rimaniamo in lui e lui in noi, con il corollario evidente che, rimanendo in lui, rimaniamo nel suo amore, cioè nell’amore del Padre per noi che la sua venuta tra noi ha rivelato nella sua umanità.

Santissima Trinità

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Santissima Trinità – (4 giugno 2023)

I brani delle letture di oggi sono una mirabile sintesi della rivelazione di Dio testimoniata dalle Scritture. Dio è unico ma Trinità, vale a dire un fuoco di amore che dà esistenza a tutto e tutto ingloba nel suo amore. Il Padre creatore, il Figlio redentore, lo Spirito santificatore, in un’unica comunione d’amore in se stesso e con noi. Potremmo interpretare sinteticamente le letture di oggi in questo modo. Siccome il nome del Signore è ‘Dio misericordioso’, il Padre ha mandato il Figlio perché mostri quanto ha amato il mondo, affinché la vita di Dio, che è splendore di amore, diventi per tutti godibile e piena nel suo Spirito.

Pentecoste

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Pentecoste – (28 maggio 2023)

[…] le preghiere della chiesa, che hanno preceduto la festa, acquistano tutto il loro senso: “Venga su di noi, o Padre, la potenza dello Spirito Santo, perché aderiamo pienamente alla tua volontà, per testimoniarla con amore di figli” (colletta del lunedì); “Venga, o Padre, il tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e cooperare alla tua volontà” (colletta del giovedì). Si realizza la promessa di Gesù: “Riceverete la forza dello Spirito Santo, che scenderà su di voi, e mi sarete testimoni sino agli estremi confini della terra” (At 1,8), intendendo terra non solo in senso geografico ma spirituale, vale a dire in ogni circostanza, in ogni situazione, in ogni prova, in ogni afflizione interiore ed esteriore. E siccome si tratta di testimonianza della grandezza dell’amore del Padre nel nostro vivere quotidiano, come faremmo, se non riempiti e accesi del fuoco del suo stesso amore?