Ott 2, 2020 | Tempo Ordinario 2019-2020
Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XXVII Domenica (4 ottobre 2020)
Nella parabola poi si leggono tra le righe aspetti che suonano tragici. Il ragionamento dei contadini alla vista del figlio mandato dal padrone (‘Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!’) ne è un esempio. Se proprio il Figlio è stato inviato per metterci in possesso della nostra eredità (cfr. Gal 4,4-7), come possono questi illudersi di ottenere diversamente quello che già era stato loro destinato? Spesso ci si ritrova nella vita in tale posizione: volere a tutti i costi un certo risultato, senza immaginare nemmeno che ci verrebbe dato in dono se solo lo sapessimo accogliere dalle mani di Dio!
Set 26, 2020 | Tempo Ordinario 2019-2020
Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XXVI Domenica (27 settembre 2020)
Gesù è appena entrato trionfalmente in Gerusalemme e cacciato venditori e cambiavalute dal tempio. Nessuno aveva osato fermarlo, tanto che il giorno seguente ritorna nel tempio a insegnare. È qui che lo avvicinano i capi della nazione. Vogliono sapere con quale autorità Gesù si muove. Evidentemente sono colpiti dal suo fare, dal suo insegnare, ma temono anche le sue ‘picconate’. Gesù li sfida sul loro stesso terreno e li inchioda alle loro responsabilità: perché, come guide della nazione, non vi siete dati premura di raccogliere l’invito alla conversione di Giovanni Battista?
Set 18, 2020 | Tempo Ordinario 2019-2020
Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XXV Domenica (20 settembre 2020)
Il punto nevralgico risiede nella formulazione della promessa da parte di Gesù: “Alla rigenerazione del mondo siederete anche voi su dodici troni…”. Non si tratta del mondo futuro che sarà, ma del mondo futuro che viene, che è già venuto; si tratta del ‘mondo rinnovato’ che Gesù svela con il suo comportamento e con il suo agire. Se non si diventa partecipi di questo mondo rinnovato non sarà possibile comprendere le vie di Dio. La parabola, che presenta l’immagine di un padrone generoso con i suoi beni, vorrebbe conquistare i cuori all’esperienza di questa generosità, sottintendendo che non pagherà semplicemente il dovuto, ma che ricompenserà largamente oltre il dovuto.
Set 11, 2020 | Tempo Ordinario 2019-2020
Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XXIV Domenica (13 settembre 2020)
Cosa attira maggiormente la grazia di Dio? La risposta è sempre la stessa: il perdonarsi vicendevole. Due sono i perni sui quali il vangelo fonda la grazia del perdono. Per rispondere alla domanda su chi sia più grande nel regno dei cieli, Gesù prende un bambino e dice: “Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli” (Mt 18,4). Il testo greco però è assai più puntuale. Non dice ‘chi si farà piccolo’, ma ‘chi si umilia’ come questo bambino. In pratica dice: chi rinuncia a ogni suo diritto pur di onorare il fratello, questi è il più grande nel regno dei cieli. Chi rinuncia alla propria difesa, può onorare sempre il fratello e testimoniare la grandezza dell’amore di Dio per i suoi figli.
Set 4, 2020 | Tempo Ordinario 2019-2020
Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XXIII Domenica (6 settembre 2020)
Il richiamo al fatto che dove due o tre sono riuniti nel nome di Gesù, lì c’è lui, assume un valore molto più estensivo. Come a dire: la preghiera pura può scaturire da un cuore solo quando è pienamente riconciliato con i suoi fratelli. E la preghiera pura sempre ottiene. La frase non è tanto un invito alla preghiera, ma un invito a cercare sempre e comunque la riconciliazione, a dare sempre e comunque il perdono, realizzando in questo l’angolo di paradiso sulla terra: dove c’è comunione, Dio è glorificato come Padre di tutti.
Ago 28, 2020 | Tempo Ordinario 2019-2020
Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XXII Domenica (30 agosto 2020)
A differenza però del profeta Geremia il quale continua dicendo: “Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo”, noi fin troppo bene riusciamo a contenere quel fuoco, lo mortifichiamo, lo spegniamo e non riusciamo a volte nemmeno più a sentirne la presenza. Ed è per questo che non riusciamo a liberarci dal bisogno di difenderci, impedendoci però di godere la vita e impedendolo anche agli altri. Non rimaniamo conquistati, non ci lasciamo conquistare, come invece è avvenuto per Geremia, per Paolo. In noi prevale la paura.