XVII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XVII Domenica (26 luglio 2020)

Il Regno non si contrappone a nulla di per sé. Non è la perla più bella delle altre. È, più semplicemente ma più potentemente, la perla di ‘grande valore’; è il tesoro tra i beni e non un bene più prezioso degli altri beni. È l’unica cosa di cui c’è bisogno (da intendere: l’unica cosa che può riempire il cuore, l’unica cosa che durerà per sempre, l’unica cosa che dà valore a tutto il resto e in funzione della quale tutto il resto è vissuto). Saper cogliere questo è frutto di sapienza e la colletta fa pregare: “concedi a noi il discernimento dello Spirito, perché sappiamo apprezzare fra le cose del mondo il valore inestimabile del tuo Regno, pronti ad ogni rinunzia per l’acquisto del tuo dono”.

XVI Domenica T.O.

Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XVI Domenica (19 luglio 2020)

All’uomo giusto il malvagio non interessa per il giudizio, ma per la segreta provvidenza che comporta. Là dove il male imperversa si acuisce la sofferenza, ma chi accoglie la sofferenza degli altri permette alla propria umanità di splendere. Solo così il mondo è passibile della rivelazione del Regno e se il malvagio non viene meno è solo perché, nella pazienza di Dio, il bene risplenda nella scoperta di nuove dimensioni di umanità, cosa che fa presagire la presenza accompagnatrice di Dio nel mondo.

XV Domenica T.O.

Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XV Domenica (12 luglio 2020)

Il seminatore esce per svelare il volto del Padre che è misericordia per noi e per riunirci alla mensa del suo amore. Così c’è identità tra il seminatore e il seme, perché Colui che semina e la cosa che viene seminata è la stessa realtà, Gesù stesso. Ognuno è chiamato a far nascere e far crescere Gesù dentro il proprio cuore. E questo è il significato profondo della parabola. L’eredità del Regno è proprio Lui, quel Figlio dell’uomo che riunisce la famiglia degli uomini nella gioia del Padre che vuole la comunione con i suoi figli.

XIV Domenica T.O.

Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XIV Domenica (5 luglio 2020)

È proprio questo a caratterizzare i ‘piccoli’, adulti che imparano a guardare come i bambini. I pensieri degli uomini non corrispondono ai pensieri di Dio e chi preferisce quelli di Dio ai propri appartiene al numero dei ‘piccoli’. La condivisione da parte di Gesù del compiacimento di Dio non allude semplicemente al fatto che a Dio piace rivelarsi ai piccoli, ma alla condizione essenziale perché Dio possa rivelarsi, come a dire: appena ci si fa piccoli, nella misura in cui ci si fa piccoli, Dio si rivela a noi. Qui si cela il segreto dell’obbedienza al Padre di Gesù, dell’obbedienza del discepolo al suo Maestro, dell’obbedienza della fede. L’esultanza di Gesù come del credente deriva da qui.

XIII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XIII Domenica (28 gugno 2020)

Gesù non teme di spaventare i suoi discepoli e dichiara loro apertamente: “chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà” (Mt 10,38.39). Dopo aver ricordato loro che saranno perseguitati, che lui non è venuto a portare pace sulla terra ma spada e che la fede in lui sopravanza l’amore per i propri cari (l’amore per i propri cari non può essere ragione sufficiente per separarsi da lui), Gesù esorta: “chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me” (Mt 10,38).

XII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo Ordinario – XII Domenica (21 gugno 2020)

Proprio quello che nella più personale intimità di incontro col Signore costituisce la verità del proprio cuore, proprio quello andrà gridato in tutti modi, perché tutto sarà svelato a suo tempo, a tutti apparirà chiara la verità di quel segreto a suo tempo. Forse Gesù allude a un proverbio popolare: tutto finisce per arrivare al grande giorno. Ciò che ora è ancora un segreto, sarà la verità più limpida e convincente per tutti a suo tempo. Non temete dunque, conclude Gesù: fate risuonare quel segreto, fate risplendere davanti a tutti quella verità[…] Se il male che ci viene dagli altri uccide la nostra anima nel senso che ci distoglie dalla comunione con Dio e soffoca il suo amore, come potrà il mondo ancora risplendere della presenza di Dio? Come la salvezza di Dio potrà ancora lambire i cuori?