XXXI Domenica T.O.

Anno liturgico A (2016-2017) – Tempo Ordinario – XXXI Domenica – (5 novembre 2017)

Le parole di Gesù non sono invettive di un riformatore, come leggiamo nel profeta Malachia: “Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione” (Ml 2,2). Il profeta parla ai sacerdoti e ai leviti, ai quali è affidato l’annuncio e la custodia dell’alleanza di Dio per il popolo. Potremmo rendere così il pensiero del profeta: se non fate splendere il suo amore per i suoi figli, liberi da ogni forma di violenza e rivalità, per attirare tutti all’amore del Signore, resterete nei vostri peccati, che vi opprimeranno.

Tutti i Santi

Anno liturgico A (2016-2017) – Solennità e feste – Tutti i Santi – (1° novembre 2017)

Oggi la chiesa mostra al mondo la sua visione: è l’Agnello, immolato fin dalla fondazione del mondo (Ap 13,8), ad attirare gli sguardi degli uomini che possono contemplare la santità di Dio, che è splendore di amore immolato. Il mondo è uscito dall’amore di Dio, di esso è intessuto e percorso, di esso parla, ma quanta tenebra ce ne impediva la visione! Ora tutto è nella luce, tutto splende in verità.

Conosciamo Gesù?

Audiovideo – CONOSCIAMO GESÙ? Esercizi per laici. Una sosta per capire. Presso Casa Incontri Cristiani, Capiago (28-30 ottobre 2017)

Una riflessione sulla figura di Gesù e su cosa ci impedisce di lasciar agire nel cuore la luce/energia delle sue parole e della sua presenza.
Gesù lo conosciamo? Intuiamo i suoi segreti, i suoi ‘pensieri’? Quando ascoltiamo o leggiamo il vangelo, ci ritroviamo in sintonia, sulla stessa lunghezza d’onda dei suoi discepoli, imparando, insieme a loro, a conoscerlo e a capirlo?

XXX Domenica T.O.

Anno liturgico A (2016-2017) – Tempo Ordinario – XXX Domenica – (29 ottobre 2017)

Sebbene fosse usuale tra gli scribi del tempo la domanda circa la determinazione del comandamento più grande tra i tanti precetti, negativi e positivi, della Legge, mai nessuno prima di Gesù e neanche dopo, ha mai collegato insieme i due passi scritturistici che Gesù cita esplicitamente: Dt 6,4-5: “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze” e Lv 19,18: “Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore” (cfr. anche i passi paralleli, nel contesto più cordiale di Mc 12,28-34 e Lc 10,25-28).

XXIX Domenica T.O.

Anno liturgico A (2016-2017) – Tempo Ordinario – XXIX Domenica – (22 ottobre 2017)

La vita di Gesù volge al termine e il confronto-scontro con i farisei si fa implacabile. Cercano di incastrarlo con un pretesto politico per consegnarlo all’occupante romano e farlo fuori. Dal loro punto di vista, la strategia è vincente, perché al processo contro Gesù sarà proprio un’accusa di tipo politico a farlo condannare. La questione, scottante allora, era il tributo che ogni cittadino ebreo doveva pagare all’occupante romano. Non era una questione di esosità di tasse, ma di umiliazione di un popolo. […] Come al solito, Gesù evita il tranello ma non evita la domanda e la sua risposta lascia pieni di ammirazione i suoi stessi avversari: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Gesù non ha furbescamente evitato il tranello: se rispondeva sì, si sarebbe attirato l’antipatia del popolo; se rispondeva no, si sarebbe messo contro l’autorità. Gesù, pur conoscendo la malizia della domanda, risponde in verità.