Maria SS. Madre di Dio

Anno liturgico A (2019-2020) – Solennità e feste – Maria SS. Madre di Dio – (1° gennaio 2020)

Quel Figlio è il Volto sorridente del Padre, quel Figlio è la benedizione invocata sull’umanità, quel Figlio è il nome pronunciato e posto sull’umanità perché l’uomo e Dio riconoscano la mutua appartenenza. È quello che la Vergine Maria proclama nella sua divina maternità, come le icone del Natale sottolineano. La Vergine non è rappresentata china sul proprio bambino, ma rivolta ai pastori e al mondo a proclamare che quel ‘figlio’ è la benedizione per loro.

Santa Famiglia

Anno liturgico A (2019-2020) – Solennità e feste – Santa Famiglia – (29 dicembre 2019)

Si appartiene all’umanità perché si nasce da una donna, ma si diventa ‘umani’ perché accolti in una famiglia. È il destino della chiamata alla vita, della vocazione umana: si diventa uomini solo dentro una storia riconosciuta, che ci precede e ci accompagna, imparando a riconoscere e vivere quella ‘promessa’ di vita che resta inscritta in noi venendo al mondo sia per i genitori che per i figli. La famiglia è il luogo di svelamento di quella promessa che viene dall’alto, il luogo di riferimento esistenziale che segna la natura dei nostri sogni. Non è il luogo da dove proviene la promessa; è più semplicemente il luogo dove la promessa diventa nostra, diventa mia.

Natale del Signore 2019

Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo di Natale – Natale del Signore – (25 dicembre 2019)

Nella genealogia di Gesù che Luca fa seguire, quel Bambino non risale ad Abramo, ma discende da Dio, assumendo Adamo: viene svelato il mistero della sua identità di Figlio di Dio, il mistero dell’amore di Dio nel quale prende origine la creazione dell’uomo e la storia di amore di Dio con l’umanità. Gesù è il sigillo di questa storia d’amore di Dio con l’umanità; è colui che ci introduce in questa storia e ce ne svela il senso.

IV Domenica T.A.

Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo di Avvento – IV Domenica – (22 dicembre 2019)

Di Giuseppe i vangeli non riportano alcuna parola; annotano solo i suoi pensieri, le sue decisioni, la sua obbedienza adorante e la sua premura per la sua sposa e il suo bambino. Entra nella gloria di Dio, che è splendore di amore per l’uomo, nella consapevolezza soltanto di permettere al Signore di realizzare le sue promesse d’amore all’umanità. Ma non sa in anticipo cosa questo gli richieda; sa solo che questo è il suo compito e in tutta obbedienza lo eseguirà, fedele in tutto e in ciò ritrovando gli aneliti supremi del suo cuore di uomo e di credente.

III Domenica T.A.

Anno liturgico A (2019-2020) – Tempo di Avvento – III Domenica – (15 dicembre 2019)

[…] la mitezza ha a che fare con la passione di Gesù che esalta appunto lo splendore del suo amore per gli uomini. Con questo riferimento va compresa l’annotazione della ‘violenza’ con cui ci si impadronisce del regno, come lo è stato per il Battista e che il vangelo di Luca rende chiaramente con ‘ognuno si sforza [si fa violenza] di entrarvi’ (Lc 16,16). È la violenza del perdere se stesso per guadagnare la vita, del perdersi per ritrovarsi, del rinnegare se stessi per far fiorire la propria umanità e lasciarla sotto l’azione dello Spirito che la esalta.