XXXIV Domenica T.O. – Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXXIV Domenica (21 novembre 2021)

Nel testo dell’Apocalisse, Gesù, il Crocifisso, è chiamato “Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente”. Tutti termini che si riferiscono alla grandezza e infinitezza dell’Amore misericordioso di Dio per l’uomo, Amore che ha posto in essere le cose, le ha guidate al loro compimento nel fatto di partecipare alla dinamica di questo amore che tutto avvolge e tutto fa splendere. Nella definizione di Dio non rientra la qualifica ‘Colui che sarà’, come verrebbe spontaneo aggiungere alle prime due: Colui che è e che era. Perché il futuro non è che la potenza del presente infinitamente dilatato fino a comprendere tutti i tempi e l’eternità. Perché di questo si tratta con Gesù, proclamato re: l’Amore di Dio è vittorioso su tutto. Re va abbinato a Onnipotente nell’amore. E qui risalta ancora più stridente l’accusa delle autorità giudaiche con cui Gesù è stato consegnato a Pilato: è un malfattore (letteralmente: fa cosa cattiva). Lui, che incarna la Bontà di Dio per l’uomo, proprio di lui viene detto che fa cosa cattiva!

XXXIII Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXXIII Domenica (14 novembre 2021)

Gesù mette in guardia i suoi discepoli: sappiate sfuggire all’inganno, vegliate! Quell’avvertimento, Vegliate, è l’ultima parola del cap. 13, quella che introduce il racconto della passione di Gesù. Tutto è orientato alla manifestazione della gloria del Signore crocifisso, non semplicemente nel suo aspetto giudicante alla fine dei tempi, ma nel suo aspetto di rivelazione dell’amore del Padre per i suoi figli che costituisce l’unico mistero significativo per il nostro cuore. Così prega la colletta: “donaci il tuo Spirito, perché operosi nella carità attendiamo ogni giorno la manifestazione gloriosa del tuo Figlio”. La stessa immagine suggerisce il canto al vangelo: “Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Lc 21,36), da intendere: possiate essere degni di veder manifestato in voi l’amore del Signore in modo tale da vivere la vostra vita nel segno del suo splendore.

XXXII Domenica T.O.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo Ordinario – XXXII Domenica (7 novembre 2021)

Tutta la liturgia di oggi comporta una stranezza di fondo. Dio ordina al profeta Elia di rifugiarsi a Sarepta, in territorio pagano, perché una vedova provvederà a lui, ma quella donna non ha di che sfamarlo. Come vedova già viveva di elemosine e ora che è tempo di carestia raccoglie solo briciole. Eppure, proprio a lei il profeta viene inviato per la sua sopravvivenza. Prima, nella sua solitudine, il profeta riceveva cibo dai corvi, termine che alcuni commentatori rendono con ‘arabi’ intendendo che un israelita viene aiutato proprio da uno straniero. Gesù, che si è messo in posizione di osservazione davanti al tesoro del tempio, elogia una povera vedova per i due spiccioli che vi aveva buttato restando senza più risorse lei per vivere.
Sì, il nostro Dio è un Signore strano: non chiede né poco né tanto né tutto; chiede quello che non hai.

Commemorazione dei defunti

Anno liturgico B (2020-2021) – Solennità e feste – Commemorazione dei defunti – (2 novembre 2021)

Fare memoria dei nostri defunti significa alludere a quella forza unificante di Dio che ci raccoglie alla mensa del suo amore, dove tutti siamo invitati. Significa fondare la nostra speranza nel suo amore salvatore e misericordioso, oltre il dolore della separazione. La liturgia di oggi suscita un grande senso di solidarietà umana. Non si tratta solo di tenere viva la memoria dei propri cari, ma di fare esperienza di una solidarietà in umanità che gli affetti sanno custodire. È qualcosa che rivela la percezione di una realtà misteriosa, ma potente, coinvolgente, insopprimibile. La radice la ravviso nel brano del giudizio finale narrato da Matteo, il medesimo brano che viene proclamato anche nella solennità di tutti i santi. Con il suo giudizio il re manifesterà il segreto dell’agire di Dio fin dalla fondazione del mondo, lungo tutta la storia. Manifesterà il segreto sul quale si regge il mondo e che ne costituisce la dignità assoluta…