Gen 31, 2025 | Solennità e feste 2024-2025
Anno liturgico C (2024-2025) – Solennità e feste – Presentazione del Signore – (2 febbraio 2025)
La festa di oggi richiama il Natale di Gesù nella logica del compimento messianico che caratterizza quel bambino nato per noi.
Non si tratta certo di un cammino placido, come non si tratta di un’attesa beata. Il brano del profeta Malachia lo proclama chiaramente: “… entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate … Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai”. Nel testo del profeta Malachia Dio rimprovera all’uomo le sue richieste fasulle, le sue lamentele, che provengono dalla menzogna del suo cuore: quando abbiamo disprezzato il tuo Nome? Come ti abbiamo stancato? Che vantaggio abbiamo ottenuto dall’osservanza dei comandamenti? In una parola: ce l’abbiamo con Dio, perché non fa quello che vogliamo noi! Come non dover essere purificati da questa lamentosità menzognera, che indurisce il cuore e lo rende insensibile sia all’incontro con Dio sia all’incontro con i fratelli?
Gen 24, 2025 | Tempo Ordinario 2024-2025
Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo Ordinario – III Domenica – (26 gennaio 2025)
Gesù si presenta come l’Inviato, capace di dare compimento alle promesse di Dio. Quello che forse non cogliamo più della manifestazione di tale autocoscienza di Gesù è il fatto che l’invio non rimanda semplicemente all’opera per la quale è inviato, ma all’intimità che vive con il Padre nel mostrare, con le parole e l’agire, il suo grande amore agli uomini. In effetti, l’aspetto più suggestivo del racconto di Luca sta nel fatto di collegare questo annuncio al rifiuto che il Messia subirà, ma perché venga esaltata la bontà di Dio per gli uomini. In quel rifiuto si potrà scoprire tutta la ‘potenza’ dello Spirito che lo abita nel senso di tenere unita la sua intimità con il Padre e l’amore verso i suoi figli, ai quali si presenta come il Testimone del suo amore per loro.
Gen 17, 2025 | Tempo Ordinario 2024-2025
Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo Ordinario – II Domenica – (19 gennaio 2025)
I segni sono dunque in relazione con la gloria dentro un movimento di rivelazione di cose sempre più grandi fino alla rivelazione suprema, la morte/risurrezione di Gesù. I segni sono allora gesti simbolici che hanno la funzione di indicare che in Gesù si realizza l’evento escatologico (“In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo”, compiendo il sogno di Giacobbe di Gen 28,17); invitano tutti gli uomini a percepire la filiazione divina di Gesù, come dirà Giovanni alla fine del suo vangelo, riferendosi ai segni che ha descritto nella sua narrazione: “Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome”. Il mistero di Gesù allude al mistero della Trinità, la quale si rivela nel suo amore agli uomini tramite Gesù e nel dono dello Spirito Santo che ci rende atti a vivere di e dentro quell’amore.
Gen 10, 2025 | Solennità e feste 2024-2025, Tempo Natale 2024-2025
Anno liturgico C (2024-2025) – Solennità e feste – Battesimo del Signore – (12 gennaio 2025)
L’evento del battesimo al Giordano svela la singolarità della bontà di Dio nei nostri confronti. Quando la voce proclama: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento” è come fotografasse la verità dell’amore di Dio per noi. Il compiacimento si riferisce al fatto che il Figlio di Dio ha lasciato la sua gloria divina per assumere la forma di servo in modo che nel suo agire potesse risplendere in tutta infinità e assolutezza solo l’amore. Il Padre è compiaciuto del fatto che il Figlio rinuncia a qualsiasi titolo di gloria per poter essere testimone dell’amore suo per noi. Lui, l’Innocente, l’Agnello che toglie i peccati del mondo, si è messo in fila con i peccatori. Lui non ha bisogno del battesimo, eppure è venuto a farsi battezzare. È venuto per celebrare il suo sposalizio: nella sua umanità oramai è lavata tutta l’umanità, che può stare unita a lui e godere, come lui, di quello Spirito che come colomba si posa sul suo capo, capo del suo corpo che siamo noi.
Gen 5, 2025 | Solennità e feste 2024-2025, Tempo Natale 2024-2025
Anno liturgico C (2024-2025) – Solennità e feste – Epifania del Signore – (6 gennaio 2025)
I magi sono la figura della manifestazione di Dio alle genti (con l’oro riconoscono la regalità misteriosa di quel ‘bambino nato per noi’, con l’incenso riconoscono la sua divinità, con la mirra la sua umanità pronta a soffrire la passione per la nostra salvezza). Il loro far ritorno a casa per altra strada allude al fatto che chi si apre all’adorazione di Dio riscopre la casa propria in altro modo, con altro sguardo, sotto altri orizzonti. Questo mi ha sempre indotto a due osservazioni: 1) se il Messia è promesso alle genti, di che cosa noi credenti siamo debitori al mondo? Siamo debitori proprio della conoscenza del Signore. E questo debito pende sulla nostra testa: ecco la responsabilità della testimonianza dei credenti nel mondo; 2) se il Messia è promesso alle genti, vuol dire che fin tanto che tutte le genti non l’hanno conosciuto, la nostra stessa conoscenza del Messia è manchevole, resta limitata. Come in un amore: fin tanto che non sono trovato da qualcuno che voglia bene a me, io non potrò scoprire quello che sono in verità, quello che porto e di cui sono capace. Così è con Dio. Fin tanto che tutti non l’hanno conosciuto, Dio non ha ancora avuto modo di manifestarsi in tutta la sua ricchezza. Attendere questa manifestazione, nel cuore di tutti, rende umili e adoranti e risponde al comandamento dell’amore verso tutti, anche verso i nemici, finché la gloria di Dio si manifesti compiutamente.