Maria SS. Madre di Dio

Anno liturgico C (2024-2025) – Solennità e feste – Maria SS. Madre di Dio – (1° gennaio 2025)

Il brano evangelico la descrive come colei che “custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore”. Evidentemente perché anche per lei la realtà non svelava il suo mistero di colpo. I due verbi significano più direttamente: teneva se stessa e queste cose insieme in cuore, facendole rimbalzare l’una sull’altra in modo da ottenerne una visione d’insieme. Sono termini che illustrano il metodo di intelligenza delle Scritture: una parola si illumina con un’altra parola e il senso che ne scaturisce si riverbera nel cuore aprendo la parola al cuore e il cuore alla parola. E non se ne tralascia nessuna: ‘tutte queste cose‘ del testo sono sia le parole udite (dall’angelo, dai profeti, dai pastori) sia gli eventi successi; non si cerca solo quella ‘adatta’ a me, ma ci si ‘adatta’ a loro tutte, insieme. Non si preferisce un tempo (il tempo della gioia, del godimento), ma si tengono insieme tutti i tempi (anche il tempo dell’angoscia, dell’afflizione). Allora, poco a poco, anche al nostro cuore si svelerà quella ‘benedizione’ che Dio ha posto sull’umanità e la vita tornerà a risplendere della presenza del nostro Dio.

Santa Famiglia

Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo di Natale – Santa Famiglia – (29 dicembre 2024)

L’unica annotazione che fa presagire il mistero della sua vita a Nazaret, riassunto dall’espressione evangelica: “E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini”, riguarda sua madre: “Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore”. Il custodire comporta la premura di vedere l’invisibile, di accorgersi dell’azione misteriosa di Dio, di accompagnare il figlio nella scoperta del suo mondo interiore. Vale sempre, continuamente, per lei il suo “Sono la serva del Signore”, come donna, come mamma, come sposa, con tutte le premure e le angosce di ogni mamma. E tutto questo è parte integrante del disegno di Dio perché è necessario alla crescita di Gesù nella sua umanità. Potessimo leggere anche noi la nostra vita nella sua quotidianità come parte integrante del mistero di salvezza di Dio che si compie a nostro favore! Possiamo solo intuirlo, accompagnarci a percepirlo, a entrarvi come collaboratori fedeli, nell’attesa di veder compiersi la promessa di Dio. La lettura delle Scritture, l’impegno di ascesi e preghiera, l’ardore di carità per tutti, tutto esprime la tensione del cuore che custodisce il mistero di Dio nel suo lento manifestarsi.

Natale del Signore 2024

Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo di Natale – Natale del Signore – (25 dicembre 2024)

Nel farsi bambino da parte di Dio c’è tutto l’onore e la dignità dell’umanità da riscoprire nella sua luminosità. Abbiamo dimenticato che siamo fatti di luce. E la luce non è che l’irradiamento della santità di Dio come amore per noi. Proprio questo quel Bambino, diventato grande, farà scoprire, mostrando sia Dio come amore che ci cerca sia l’uomo che a quell’amore anela. Sarà proprio la vita umana di Gesù a rivelare la bellezza di Dio; proprio la pratica di umanità, conforme alla volontà di Dio, in Gesù, racconterà la salvezza e il progetto di Dio su tutta l’umanità.

IV Domenica T.A.

Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo di Avvento – IV Domenica – (22 dicembre 2024)

L’invocazione che saliva dal mondo corrispondeva al desiderio stesso di Dio nei nostri confronti, come viene espresso nel brano della lettera agli Ebrei, che riporta il Salmo 39/40: “Allora ho detto: Ecco io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà” (Eb 10,7). Sono le parole del Figlio di Dio, che non esprimono semplicemente una dichiarazione puntuale, che avviene, cioè, in un determinato momento, ma una dichiarazione eterna, frutto del colloquio eterno tra il Padre e il Figlio nell’amore che li lega tra loro per il mondo. L’apparire finalmente di Gesù nella storia umana non riguarda semplicemente la cronaca storica, ma concerne la dimensione eterna della storia umana. Lui ne è il fulcro, ne è la radice ed insieme il frutto. L’evangelista Giovanni esprimerà la stessa cosa facendo dire a Gesù nel colloquio con Nicodemo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16).

III Domenica T.A.

Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo di Avvento – III Domenica – (15 dicembre 2024)

Secondo il detto di S. Francesco: “quando il tuo cuore è afflitto, è affare tuo e del tuo Dio; ricorda però che tutti hanno diritto alla tua gioia”. È la letizia come segno del Regno che viene, come l’opera di Dio che si fa manifesta.[…]
La colletta, declinando con lucidità i temi tipici della liturgia di oggi, con l’invito alla gioia e all’agire secondo Dio, fa pregare: “O Dio, fonte della vita e della gioia, rinnovaci con la potenza del tuo Spirito, perché corriamo sulla via dei tuoi comandamenti e portiamo a tutti gli uomini il lieto annunzio del Salvatore”. La chiesa fa pregare perché corriamo, non solo camminiamo sulla via dei comandamenti. Si corre perché la letizia ci mette le ali, come dice anche il salmo: “corro sulla via dei tuoi comandamenti perché hai dilatato il mio cuore” (Sal 118,32), che il prologo della Regola di s. Benedetto parafrasa: “Mentre invece, man mano che si avanza nella vita monastica e nella fede, si corre per la via dei precetti divini col cuore dilatato dall’indicibile sovranità dell’amore”.